Tra noodles e spaghetti: Udine capitale del Far East per una settimana
da Udine, 18 aprile 2018, Stefano Carrer.
Difficile negarlo: molti italiani sottostimano Udine perché non la conoscono. Non ci sono mai stati perché per arrivarci occorre attraversare tutto il Veneto, con le sue tante attrazioni. La città friulana è percepita anche più distante di quanto non sia: manca dell’alta velocità ferroviaria e viene percepita quasi senza un aeroporto. Lo scalo di Ronchi è considerato quello di Trieste, che pure si trova a 33 km di distanza, non tanti di meno rispetto ai 40 km circa di Udine. Così chi cerca una meta relativamente accessibile si scoraggia, mentre chi punta lontano ne fa solo un punto di passaggio verso l’Austria. Se allora la capitale della medievale “Patria del Friuli” – proprio per la scarsa conoscenza diffusa delle sue bellezze – ha bisogno di qualche nuovo incentivo mentale per trasformarsi in destinazione di viaggio, niente di meglio di un Festival cinematografico che fa sognare e porta lontano: il Feff – Far East Film Festival, che quest’anno si tiene dal 20 al 28 aprile. Partito in sordina, il festival è giunto alla ventesima edizione e si è affermato come la più ricca e importante vetrina del cinema giapponese, coreano, cinese (e oltre) in Europa. Non è un appuntamento solo per fanatici pronti a fare indigestione di cinema dal mattino fino alle ore piccole: è l’intera città che si trasforma in un avamposto asiatico. È come si ci fosse un “Fuorisalone” dove una miriade di eventi sono fatti apposta per far assaggiare al visitatore tanti aspetti di culture che restano esotiche ma che ci attraggono sempre più. C’è il festival del cosplay, incrocio tra costume e play: trionfo della cultura giapponese del travestimento legato al mondo di manga e anime. Il centro della città si popolerà di supereroi in corsa per vincere, il 25 aprile, il titolo di “Best Italian Far East Cosplayer” per poter accedere alla finale nazionale e magari poi al campionato mondiale di Nagoya. Le discipline orientali saranno in “movimento”, dalle esibizioni di Tai Ji Quan al Martial Arts Street Fight. Ai concerti con i tamburi taiko si alterneranno lezioni di sushi, ramen, origami, ricamo sashiko, calligrafia, cerimonia del té, agopuntura, yoga e così via. Ci si potrà avviare alla meditazione zen o dedicarsi a un corso base di poetica haiku. Non mancherà una maliziosa Pink Night con Techno Erotic Dance, più una serie di mostre che solleticheranno molte curiosità. Ad esempio, una sguardo sul misterioso mondo della Corea del Nord sarà offerto da “3DPRK –Ritratti nordcoreani”. Non siete ancora convinti? Beh, se non siete tanto interessati a scoprire “i riti del saké” (altro evento), sappiate che i produttori friulani di vini accorrono al festival a presentare i loro prodotti, con formule accattivanti. Potrete magari conoscerli di persona. Così come non si tratta solo di guardare pellicole. Accorrono registi, attori e produttori famosi in tutta l’Asia: sul red carpet del 20 aprile ci sarà una icona assoluta del cinema asiatico, la dea del cinema di Taiwan e Hong Kong Brigitte Lin Ching Hsia, proprio quella di “Hong Kong Express” di Wong Kar-wai. In giro per la città poi c’è il fascino veneziano di Udine: da Piazza della Libertà (definita la più bella piazza veneziana della terraferma) a Piazza delle Erbe, un salotto a cielo aperto; dal castello a musei e gallerie che non deluderanno. Magari, visto che siamo a 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, non disdegnerete di andare a vedere dove aveva il comando il cocciuto general Cadorna prima di essere sloggiato dopo la disfatta di Caporetto. Per alloggiare, ci sono accoglienti Bed & Breakfast o alberghi storici e di design. I ristoranti non deludono e in genere non hanno prezzi elevati. Non resta che cliccare il sito del FEFF e sceglierei i giorni da dedicare alla scoperta di una storica città italiana che si fa anche centro di irradiazione di culture lontane ma altrettanto affascinanti. A un’ora e mezza di treno da Venezia. Tutte le info sulla città: Turismo Friuli Venezia Giulia.
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