Stefano Carrer nasce a Barlassina, provincia di Monza e Brianza, il 2 settembre 1961; per oltre un trentennio giornalista del Sole 24 Ore, scompare durante un’escursione sulle montagne della Val d’Intelvi, a Pigra, il 20 maggio 2020, a soli 58 anni.
Dopo il liceo classico Alessandro Volta di Como, si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano con una tesi sulla “Responsabilità penale del direttore di giornale”; frequenta il III biennio dell’Istituto per la formazione al giornalismo e diventa giornalista professionista nel 1986. Fin da ragazzo viaggia moltissimo e padroneggia perfettamente l’inglese.
Inizia a lavorare nei periodici del gruppo Monti, quindi, negli anni 1989 e 1990, collabora con Il Sole 24 Ore da New York. Rientrato a Milano, dopo un biennio di lavoro nel gruppo Rizzoli, nel 1993 è assunto nel quotidiano economico, nel settore Economia, poi Finanza internazionale, ed Esteri. Studia il giapponese.
Ha un figlio, Davide, oggi laureato in ingegneria.
Dal 2006 è per lo più a Tokyo, dapprima come inviato poi, dal 2013 al 2018, come corrispondente. Da quella sede cura le questioni di rilievo riguardanti tutta l’Asia, trattando anche temi che superano la sfera economica e finanziaria, quali storia, arte, musica, letteratura e religione.
Nel 2007 riceve il Premio “A. Bernassola” per gli articoli sulla Corea e, nel 2011, il Premio “Umberto Agnelli”, per aver documentato nei suoi reportage da Fukushima la tragedia dello tsunami e l’emergenza nucleare.
A testimonianza del rispetto che a Tokyo lo circonda nell’ambiente di lavoro, nel marzo 2017 è l’unico giornalista occidentale che, assieme a 126 colleghi di testate giapponesi, ha il privilegio e l’onore di accompagnare l’Imperatore del Giappone Akihito nella prima visita storica mai effettuata da un sovrano nipponico in Vietnam, nell’ultimo viaggio ufficiale di Sua Maestà.
In tutti gli anni in Oriente ha curato con scrupolo particolare le aziende italiane in visita in Asia, come emerge dai numerosi articoli mirati (dal Giappone, dalla Cina e dalla Corea in particolare), promuovendone l’attività nelle sedi competenti.
Rientrato a Milano nel 2018, si è occupato in particolare dei Balcani e della Grecia, documentandone l’uscita dall’austerity e le nuove elezioni.
Le sue passioni erano la storia, in particolare la storia d’Italia tra le due guerre, insieme con la saggistica in genere, e la diplomazia internazionale: tali passioni riempivano di spessore anche gli articoli economici più tecnici, come da molti gli è stato riconosciuto.
Altra grandissima passione la musica, e l’opera lirica in particolare: non a caso, quando nel 1987 viene mandato dal settimanale Gente sulle colline di Volterra a intervistare un giovane cieco che va a cavallo, scoprendo che questo suo poco più che coetaneo canta, Stefano si offre di portare negli ambienti discografici milanesi una cassetta incisa con arie d’opera. Di questo gesto il tenore Andrea Bocelli – di lui si trattava – lo ringrazia in una lettera.
Stefano Carrer è stato un giornalista indipendente e animato dal desiderio profondo di tenere alto il nome dell’Italia, in tutti gli ambiti. Aveva una visione ecumenica della professione, e delle relazioni interpersonali. Il suo obiettivo era avvicinare le culture, rispettando gli interlocutori.
In Giappone, paese che aveva cominciato a visitare nel 1991, in tempi in cui l’interesse per il Sol Levante era decisamente meno acceso rispetto a ora, era in contatto costante con enti di Cultura e di Commercio estero, con associazioni e le università.
Sempre per il suo giornale, Stefano ha dato vita anche alle rubriche video Pianeta Giappone e Pianeta Asia, per offrire dall’altro capo del mondo l’esperienza tangibile e viva – attraverso il reportage o l’intervista – dei suoi incontri con un uomo politico, un economista, un dirigente d’azienda italiana, un artista, o un giovane italiano talentuoso che ha trovato all’estero la sua strada.
Pur in questa dimensione di vita così internazionale, Stefano ha sempre mantenuto il legame con gli ex compagni di liceo e con gli alunni della sua scuola media a Barlassina, che incontrava rendendoli partecipi dei suoi viaggi e delle sue esperienze.
g.c.